COME E’ FATTO UN ELETTRODO MONOUSO ECG

Gli elettrodi monouso per ECG sono comunemente usati per rilevare segnali elettrici provenienti dal cuore, i più comuni in commercio per le prove a riposo e sotto stress sono formati da una serie di componenti ad alta tecnologia, di grande rilevanza per il risultato finale:

  • un gel elettrolitico che permette la stabilizzazione e la trasmissione del segnale. Il gel può essere o liquido o solido, quest’ultimo tende ad essere più colloso e avere anche proprietà adesiva. Il solido elimina gli inconvenienti del gel liquido (reagisce meglio al sudore, si seccano dopo e meno) pur offrendo bassa impedenza. Per il monitoraggio lungo viene spesso usato gel solido al contrario per il monitoraggio breve viene usato il gel liquido.
  • l’elemento trasduttore del segnale “pastiglia”: deve essere necessariamente in Ag/AgCl per poter garantire il rispetto delle normative in materia di tempi di ripristino dopo la defibrillazione e per garantire comunque la qualità del segnale per tutta la durata della registrazione ECG
  • la parte adesiva dell’elettrodo oltre a dover avere potere adesivo deve risultare anche anallergico. È importante evitare la presenza di solventi, questi infatti possono causare sia irritazione della pelle e ridotta adesività dell’elettrodo.
  • il supporto dovrebbe essere permeabile ai fluidi corporei (es. sudore) ad esempio un buon foam (polietilene espanso) rispetto che ad altri supporti “speciali” di dubbia provenienza è sicuramente meglio.
  • la capsula protettiva mantiene inalterate le proprietà conduttive del gel e ne evita l’essiccamento, la contaminazione e la proliferazione di muffe e batteri
  • l’attacco spesso è di scarsa qualità tanto come metallo quanto come forma e rappresenta il punto più critico, in quanto è lì che si origina gran parte del rumore che rende illeggibile il segnale ECG
  • il confezionamento primario i migliori sono quelli in film di alluminio plastificato. Non è da sottovalutare l’importanza del confezionamento in quanto la busta deve essere in grado di facilitare la chiusura per evitare la disidratazione dell’elettrodo
  • etichettatura e istruzioni le etichette presenti sugli imballi devono riportare tutte le informazioni atte a garantire l’identificazione e la rintracciabilità dal dispositivo. Sulla confezione devono essere presenti le istruzioni per l’utilizzo, la data di produzione e la scadenza tanto della confezione chiusa quanto per la confezione aperta. Verificare anche la presenza di indicazione a riguardo della modalità di smaltimento

LUMED offre 4 diversi tipi di elettrodi, per soddisfare le richieste del mercato per ogni tipo di esame diagnostico o monitoraggio. Il prezzo di questi dispositivi e la qualità di ciascuno degli elementi costruttivi sopra descritti, determina un “value for money” tra i più alti sul mercato.

Ma dove si posizionano gli elettrodi? Nessun problema te lo spieghiamo noi!!